Friday 12 December 2008

Dreams of Long Ago

Quella per il cinema è stata la prima musica che ho amato. Tra le prime parole che ho imparato a pronunciare ci sono sicuramente "John" e "Williams".
A onore di questo gigante musicale devo dire che non fosse stato per lui non avrei mai avvicinato la musica classica. Ho scoperto Dvorak prima degli U2.
La ricchezza delle partiture williamsiane è tale che difficilmente si può avere al stessa soddisfazione ascoltando una rock band con chitarra-basso-batteria.

Uscendo dal mondo delle colonne sonore i primi compositori a cui mi sono avvicinato sono stati i tardo-romantici o post-romantici a cavallo tra il XIX eil XX secolo, tra cui tanti russi e francesi: Prokov'ef, Rimsky-Korsakov, Ravel, Mussorgski, Debussy e da loro a Gershwin il passo è stato breve.
Gershwin ha poi aperto il ponte attraverso il quale sarei approdato alla musica leggera.

C'è un CD: The Grory of Gershwin, in cui una collezione di grandi interpreti (si va da Lisa Stansfield a Elvis Costello a Sting) si cimenta con alcuni standard del maestro statunitense.

Questo CD mi fa sempre pensare a Natale. Un po' perchè la musica anni '30 con archi e fiati mi fa sempre questo effetto, un po' perchè questo CD lo scoprii un dicembre di tanti anni fa.

Il disco si chiude con un'arrangiamento per armonica e orchestra della Rapsodia in Blu, curato da George Martin e eseguito da Larry Adler, storico armonicista amico di Gershwin.
L'arrangiamento pare piuttosto lento se paragonato ad altre ben più energiche versioni, mancano quasi tutte le cadenze e assoli di painoforte (da ricordare che Gershwin scrisse la partitura per piano e ensmble jazz e fu solo dopo adattata da altri per orchestra), ma nonostante questo resta un'esecuzione straordinaria, soprattutto grazie ai virtuosismi di Adler.

In questa versione la musica oltretutto pare davvero raccontare una storia.
Devono essere stati gli accordi suonati dai tromboni nelle prime battute, o il fatto che in alcuni punti l'armonica suona davvero come se fosse le eliche di un biplano, sta di fatto che sin dai primi ascolti questo pezzo si é disegnato nella mia testa come una sequenza di immagini, come un film in cui un aeroplano non vuole partire, poi si decide, poi vola e infine sembra ancora voler precipitare...

Con quest'idea in testa ho ascoltato il pezzo e cominciato a fare piccoli disegni poi organizzati in una serie di Storyboard, nella spernaza un giorno di farne un film.

I disegni sono rimasti con me per anni, dieci anni fino a che un piccolo programmino installato di default nel computer comprato mesi fa non mi ha dato modo di mettere insieme un piccolo filmino basato sui miei sotryboard.

I disegni sono terribili (penso di poter affermare di essere migliorato da allora) ma lo dovevo a quel ragazzo che dieci anni fa si mise pazientemente al tavolo da disegno per giorni.

La seconda metà del filmato è nella mia testa. Spero di poternal disegnare presto e di finire il mio film un giorno.

Saturday 6 December 2008

Waltz with Bashir

Noi tutti abbiamo un mondo ideale. Un mondo dove non ci ammaliamo, dove trviamo sempre la soluzione per ogn problema, dove siamo sempre pettinati benissimo, dove Berlusconi non è presidente del consiglio e dove Orson Welles ha vinto una mezza dozzina di Oscar.

Basta alzarsi dal letto la mattina però, vedere che qualcuno non ha fatto partire la lavastoviglie la sera prima e che non ci sono bicchieri pulti per versarsi del latte, per capire che non ci viviamo.

Capita però che ogni tanto il cacello di questo mondo ideale si apra per fare uscire qualcosa.
È quella giacca che hai trovato in saldo e che è esattamente come la volevi; è il cielo terso la domenica che avevi deciso di prendere la decappottabile.

Watz with Bashir
sembra uscito dal mio mondo ideale, dove i film di animazione osano raccontare tutte le storie.

Ari Folman è un disegnatore israeliano che a deciso di raccontare la sua esperienza nel Libano in guerra degli anni '80 con l'animazione.
La scelta è geniale. Come posso raccontare una storia vera, senza ricorrere alla fiction, senza dover mettere in scena il passato con attori e set?
Come posso usare le facce e le voci delle persone veramete coinvolte, fare un documentario insomma, senza dover però ricorrere alle immagni di repertorio?

Come faccio un "diretta sulla memoria" (come la chiamerebbe Marco Paolni)?

Io lo avrei fatto a fumetti, forse il teatro di narrazione era un altro modo.
Ma l'idea di farlo con i disegni animati va oltre alla mia povera immaginazione ed è ovviamente quella giusta.

Dovendo dare in poche parole un'idea di a cosa somiglia in film, mi verrebbe da dire Apocalypse Now, diretto da Mamoru Oshi, ambientato nel Mediterraneo (con qualcosa di Munich).

È una descrizione ridicola e ingiusta, ma l'unica che userei dovendo dare dei riferimenti cnematografici a chi il film non lo ha visto.

Per fortuna c'è anche questo trailer che rende molto meglio l'idea. Da vedere.

Sunday 30 November 2008

Impressions (Episode 2)

Le cose banali, osservate da lontano o troppo vicino, possono essere affascinanti.
Le frasi banali come quella appena scritta no.

Questo è un video realizzato letteralmente in 20 minuti (5 minuti per il girato, 15 per il montaggio).

solo un esperimento astratto...
Spero non sia capisca troppo in fretta di cosa si tratta.
La musica non è mia ma per ora non ne rivelo i credits...

Thursday 27 November 2008

Impressions



Una foto per ogni giorno:

Questo è il mio ufficio, alle 18e30.
Sono qui solo, e tutto e vuoto, anche la mia testa...

Wednesday 26 November 2008

Gentiluomini e no


La storia italiana pare inventata da un autore satirico e se le conseguenze non fossero sulla pelle dei cittatini, ci sarebbe da divertirsi.
La sensazione che si prova è la stessa del film "Il Dottor Stranamore", dove si ride a crepapelle e allo stesso tempo si attende la distruzione dell'umanità.

Uno degli autori italiani in questo senso più formidabili è Carlo Cornaglia.
Ho cominciato a leggere le sue filatrocche sul sito www.voglioscendere.it

Cornaglia mette in rima, nello stile del Corriere di Piccoli d'inizio '900, le recenti vicende della politica italiana.
Divertito dalla sua penna, ho lasciato un commento in risposta sulla sua sezione del blog e ieri ho trovato una piacevole sorpresa nella mia buca delle lettere (elettroniche).

Il Cornaglia mi ringraziava per i complimenti, rincuorato che ci fosse qualcuno che andasse a leggere le sue filastrocche (ma sono sicuro che lo fanno in molti).
Gli ho scritto che tra tutte ho preferito quella sulla telefonata Berlusconi-Saccà, perchè assolutamente aderente nel contenuto e in gran parte anche nelle parole, alla vera e vergognosa intercettazione (vergognosa per il malcostume che emerge, non certo perché si tratta di un'intercettazione).

Rispondendogli gli consigliavo, per un prossimo libro-biografia sul Nano da Governo, di non tralasciare la telefonata Berlsuconi-Dell'Utri all'indomani della bomba messa da Cosa Nostra in casa Berlusconi in via Rovani a Milano (dove viveva segregata Veronica Lario, ancora non sposata con Al Tappone).

Solo che mentre dattilografavo questo consiglio si formava nella mia testa il primo verso, a cui poi ne è seguito un secondo e così via...

Morale: ho dovuto scriverla.

Non ritengo che sia al livello del Cornaglia, tante rime e metri non tornano, però non è tanto male.

L'ho mandata a Cornaglia, che da vero Gentiluomo, ha rsposto ringraziandomi.


La cosa che più mi ha colpito mentre ci lavoravo, è stato leggere tra le righe della telefonata.
Già Marco Travaglio ne ha fatto più volte un divertentissimo commento, ma i dettagli da "Dottor Stranamore" sono più di quelli che dice lui.

-Se scoppia una bomba, Berlusconi ha già un'idea di chi può essere: ma che razza di gente frequenta?
-Per sicurezza chiama Dell'Utri: una specie di Pronto Bomba (cosa vuoi che ne sappiano gli inquirenti?)
-Berlusconi dice che la bomba è rispettosa e affettuosa: neanche 24 ore e già difende chi l'ha messa.
-Berlusconi si lamenta che la Polizia l'ha dovuto interrogare. Quando si dice la paura delle divise.
-Berlusconi ha voluto fare Sherlock Holmes: dice che ha subito alla Polizia capito che si tratta di Mangano (il mafioso che Berlusiconi pagava per tenersi fuori dai guai negli anni dei sequestri e della MAfia a Milano).
-Berlusconi parlando con Dell'Utri accusa poi la Polizia di avergli messo in bocca il sospetto su Mangano.
-Dell'Utri, da vero esperto capisce che nel caso dia stato Mangano qualcosa non torna e per tutta la telefonata chichinna: quando si dice capire un certo linguaggio...
-Berlusconi e Confalonieri (presente sulla scena) hanno paura che la Polizia sia arrivata per loro e ora gli seccherebbe averli tra i piedi a causa di questa bomba.
-Berlusconi dice alla Polizia che pur di star tranquillo è disposto a pagare trenta milioni a degli estosori.
-La Polizia, non conoscendolo ancora, cerca di spiegargli l'educazione civica in caso di ricatto, ma lui insiste che trenta milioni sono bruscolini (come fosse un fatto di soldi).
-Un certo Bosco conserva una precedente lettera minatoria autografa di Mangano (spero che Bosco sia un poliziotto o un magistrato, perché se no vuol dire che qualche collezionista amico dei nostri si trattiene prove incriminanti).
-Confalonieri è felice perché Veronica Lario é gelosa di Berlusconi: quando si dice il transfer...
-Dell'Utri, all'epoca indagato per traffico di droga (per questo la telefonata è stata intercettata) ha un amico nella DIGOS con cui prende appuntamenti privati.
-Berluscholmes non ha capito niente perché la bomba è una avvertimento del clan Santa Paola che vuole avvicinare Craxi: quando si dice Berlusconi...


“Ehi Marcello! puoi parlare?"
"Dimmi Silvio, sono qui!"
"E stato Mangano, sicuro
che stanotte ha fatto il blitz."

"Corri troppo, che è successo?"
"Una bomba in via Rovani
è quel Mangano che ha messo,
e con le sue stesse mani!"

"Come ha fatto Sua Emittenza
A far queste conclusioni?"
"Una scia di deduzioni,
la mia grande intelligenza

come quella di Poirot
A cui devo un gran rispetto"
"Si capisce... Sai, però
che nessun mi aveva detto

che quel Mangano era fuori?
A saperlo in precedenza
gli mandavo dei bei fiori
per la fin della sentenza."

"Io però 'sta cosa qui,
quando ho visto che cos'era
con solo un chilo di
polvere esplosiva nera

Ho pensato: che rozzezza
pesa solo qualche etto
alla fin fa tenerezza
è fatta quasi con affetto

E poi sulla cancellata
esterna della villa
quasi una telefonata
una cosa assai tranquilla

Tutti gli altri mandan lettere
oppur fan sapere a te
lui invece preferisce mettere
una bomba fai-da-te

Io, purtroppo, questa sera
sono stato interrogato
dai Caramba, sfiga nera
e son lor che m'han portato

A dovere confessare
che il Vittorio, quello lì
Stava a Monza a soggiornare
a villa san Martino." "Sì..."

"Ed ho ammesso la faccenda
«Lo stalliere stava là»
E in effetti la vicenda
Loro la sapevan già.

Perché non si spiega proprio
che cos'altro voglia dire
quel dannetto assai irrisorio
da duecentomila lire.”

“Come a dire «faccio un botto!»
Un acustico segnale”
“Lo ripeto con rispetto,
non volea certo far male”

“Io pensavo che portasse
ancora il pigiama a strisce
che sia uscito di galera
ti confesso, mi stupisce.

Ma tu dici giustamente
non c'è un'altra spiegazione!”
“Se buon sangue mai non mente
È la sola conclusione”

“Io, tra l'altro, aveo parlato
con il tizio della DIGOS
che mi ha detto «se hai bisogno
noi oramai siam grandi amigos»

E gli ho detto «Mah, sì guardi,
ci sentiamo poi domani»
"Ma chi è, quello che tu…?”
“Ssst! Ritornando a via Rovani

Non ci ho ancora riflettuto
ma si deve convenire
che il cancello lo ha abbattuto
il magnifico stalliere.”

“Il carabiniere ha detto
che é un segnale d'estorsione
terroristi non ritiene
forse un’intimidazione.

Quindici anni son passati
però il Mangano usa solo
i suoi modi collaudati:
vale dire del tritolo.”

“Non che pensato io non ci abbia
ma poi dico «Mah, non può
esser lui, perché sta in gabbia»
Ma se uscito, ecco... però

non avrei sto dubbio netto"
"Son stati i Carabinieri
Proprio loro me l'han detto!
E il fedel Confalonieri

condivide la teoria
che ti ho espresso fino a adesso
della polizia, non mia!
‘Spetta un po’ che te lo passo”

“Uè Marcello! Come va?
Sei d'accordo anche tu, no?”
“Ciao Fedele, boh, sarà
però proprio non lo so…”

“Questo Mangano è noioso
Non è un uom di fantasia
Se negli anni vo a ritroso
vedo una monotonia.

Si ripete, sempre uguale
“Direi timido, persino
sol per dire «Sono qui»”
“Come l'altro bigliettino

con la sua crocetta nera,
ti ricordi, L'altra volta?
E lo stesso questa sera”
“Che tra l'altro, l'ha raccolta

Bosco, il tale nostro amico
la missiva minatoria.”
“Caro amico sai che dico?
Questo tientelo a memoria:

noi più vecchi diventiamo
e più cinici, Marcello.
E la povera Veronica,
ora senti, viene il bello:

lei sta qui esterrefatta!
E gelosa, addirittura!
Una scena tale ha fatta,
non sopporta la clausura

a cui Silvio la costringe
da novello Barbablù
mentre a me la cosa spinge
a commuovermi di più

per lui, Silvio! È portentoso:
cinquant'anni e avere ancora
qualcun che di te è geloso
e cotanto si accalora.

Ti saluto, ciao Marcello!”
“Ciao fedel gonfaloniere!”
“Non sciuparti le tonsille!”
“Me le curo, non temere.”

Torna Silvio all’apparecchio
“Or non ho più dubbio alcuno
per le bombe ci ho l’orecchio
come me non l’ha nessuno.

Questo chilo d’esplosivo
non è questo grande oltraggio
solo un modo alternativo
di mandare a me un messaggio.

Sol che invece della carta
come il resto del pianeta
lui per scrivere bombarda"
"Perché è un analfabeta!"

"E la Polizia sgomenta
quando gli ho comunicato
che milioni, pfui, anche trenta
alla fine gli avrei dato

se ci avessero chiamati.
E gli agenti esterrefatti
tutti strascandalizzati
mi fan: «Guardi che hai ricatti

lei non deve dare corda!
Ad avvertirci la esortiamo:
noi si fa una bella scorta
ed il Mangano arrestiamo»

Ed io faccio «Ma no, in fondo
cosa son trenta milioni?
Li prelevo dal mio conto»
Ma hanno preso precauzioni…

Io e Fedele, preoccupati
(sappiam noi di che siam rei)
ci siam visti circondati!
Ecco sai, io non vorrei

che per questa sciocchezzuola
ci si mettano a scortare
me al lavoro, i figli a scuola
sai che incubo infernale?

Come vada, son convinto
che di Mangano si tratta
dai dettagli ormai si é evinto.
Perché spiegami che altra

genesi potrebbe avere
una bomba sotto casa
se non di farci sapere
che la cupola ci vasa?”

“Sì però non torna il fatto
che nel caso sia Vittorio
come mai non c'è un ricatto
o un biglietto minatorio?”

“Ma no, è stato solamente
un mafioso souvenir
perché non mi esca mai di mente
a chi devo il mio avvenir.”

Friday 14 November 2008

Codename: VIRGA (part 2)

Recent happenings had took me away from the drawing board and the net, unfortunately.
The last things I got are more than a week old...
(actually I have some newer stuff but I'm having an hard time finding time to post)

I do not like to port more than once a day, otherwise I fear my two reader may miss something.

This is still from the Project with Peter D'Hollander: I'm getting inspiration from Paolo Eleuteri Serpieri's Druuna, a beatifully drawn sci-fi-erotica.



Here my character looks a little older than I'd like, but I think it's not bad...

Tuesday 4 November 2008

Codename: Virga

Hello, this will be in english because it's not for you four who read me.
This is for Peter, a guy who (God knows why) decided to believe in me.
Peter usually writes here , about computer and technology.
He is also writing a book for children. And he would like to write comics.
Long story short, I stumbled on him on the internet: he was looking for an artist for his project (that I'll call CODENAME:VIRGA).

Here are some thumbnail for the first pages.

Not very clear, I know, but I like to begin with a hint of mystery...








Thursday 30 October 2008

my frends the superheroes...



This are some friends of mine, or "colleagues", to use the legal term.

Come vengono a sapere che disegni, di solito ti chiedono di far loro qualcosa.
Sembra una specie di pedaggio da pagare.

Ma come canta De André:

E quando la gente sa
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti
ascoltare.


E poi Alex (il primo, in nero) e Vassili (l'altro, a destra) sono dei bei ragazzi e la loro richiesta di disegnarli in versione supereroistica mi ha divertito un mucchio.




Mi rendo conto che vista così sembriamo tutti degli allegri omosessuali.

Gioca Jouer

Pubblico dal Blog di Chiara

"A rendere migliore una giornata così è arrivato via etere il mio amichetto che mi manca tanto tanto..."
(...)


C: oh e comunque la regola nuova è: BASTA ROMANI
G: anche i torinesi te li sconsiglio
… i lucani li abbiamo scartati già...
...pure i sudamericani
… diavolo il cerchio si stringe
C: ah ah ah
...i torinesi non li conosco
G: te li sconsiglio io
C: ah ok
G: mi piace quel "'accettare" alla fine del post del 25 ottobre.
C: perchè?
G: mi fa pensare alla mia versione personale del Gioca Jouer di Cecchetto però fatto tutto con versi che non si possono mimare
…accettare tattataratatattataratatattataratattà
... ponderare tattataratatattataratatattataratattà
....valutare tattataratatattataratatattataratattà
C: bastaaaaaaaaaa

Ci vuole proprio poco per farmi tornare il sorriso...o meglio, alcune persone, anche a distanza di migliaia di chilometri ci riescono senza nemmeno rendersene conto.
E io ti adoro"


Io, ovviamente, ricambio.
Mandate tutti un bacio a Chiara

Thursday 9 October 2008

Attacca un Fiocco sul SUV!

Io e Leen decidiamo che non facciamo abbastanza cose divertenti insieme.
"Allora questa settimana usciamo una sera." faccio io. O lei, non ricordo.
"Cosa c'è in città?"
"Al Music-o-drom c'è un concerto"
"Chi suona?"
"Non so, si chiamano Asylum Stret Spankers, c'è un link sul sito del Music-o-drom"

See more funny videos at Funny or Die


"Sembrano bravi. Andiamo."

SONO bravi, il concerto è stato davvero divertente.
Sono una band di Austin, Texas. Suonano rigorosamente senza amplificazione e spaziano in tutti i generi (con una speciale propensione per il folk).
Sono quasi tutti polistrumentisti, e si alternano anche alle voci, facendomi pensare ai nostrani Elio e le Storie Tese.

Buona parte dei loro pezzi è composta da canzoni satiriche (My Baby in the CIA) umoristiche o goliardiche (The Scrotum Song o The PussyCat Song). Personalemente trovo la canzone sulle clamite da appiccicare sul SUV (modellata su un vecchio pezzo linkato al titolo), una dell più belle e stringate satire all'attacco americano in Iraq.

Loro è anche la commovente canzone Sidekick, fantasia di un bambino che sogna di diventare l'aiutante di un supereroe e che descriverebbe benissimo tra l'altro il rapporto tra Spider-Man e Batman nei video di Argusso citati nei port precedenti.
Long story short, se volete scoprire una nuova band originale, divertente e sopratutto con gli attributi a livello musicale, andate sul loro sito, ascoltatevi un po' di samples oppure comprate direttamente qualcosa. Il nuovo disco è di questi giorni.

Monday 6 October 2008

Isn't She Lovely?



Voglio dedicare questo post alla mia bellissima moglie.
Non ne parlo mai, non ho nemmeno scritto che mi sono sposato, qui (va be che voi tre che mi leggete lo sapete).

È la donna più bella che conosco, è divertente, è difficile, è esigente, è piccola, è grande...

Leen, non parlo mai abbastanza bene di te, non te lo dico abbastanza ma senza di te durerei ventiquattr'ore.
Non ritroveri le cose che perdo, non sarei mai in orario agli appuntamenti, non saprei che vestiti mettere e non saprei nemmeno perché.

Sunday 5 October 2008

Sta arrivando...




Sì, mi chiamavano Guts Adams...

Too much to Download



Eccomi di ritorno.
È mezzanotte e dieci. La mia bellisima moglie dorme spossata da una giornata passata ad autare la sorella maggiore con un trasloco e con la vita.
Decido che guardo troppa TV e troppo internet, che non mi piace il mio lavoro e che voglio fare quello per cui sono nato: disegnare.

Ma comincio con un blog, per parlare bene di internet e della televsione non di meno, ma anche con la promessa di proseguire.
Vi racconterò tutto.
I miei timori, la mia felicità, le me lotte, le me frustrazioni, i miei disegni.

Alessandro mi ringrazia per il regalo.
Non c'è di che, te lo meriti tutto. The Wire è una delle tante serie televisive che hanno dimostrato come questa forma di storytelling si sia raffinata.
In ordine sparso, ecco i titoli che mi hanno convinto che per quanto la TV sia deprecabile nel suo insieme, davvero esistono isole di felicità per gli spettatori:

1. Lost
2. Twin Peaks
3. E.R.
4. The X-Fles
5. Homicide
6. Law and Order
7. Scrubs
8. Six Feet Under
9. The Simpsons
10. Dexter's Lab
(Ma anche The Ali G Show, Malcolm in the Middle, The Animaniacs, Wonder Years, Curb Your Enthusiasm, The Office, Extra's e Coupling, The BATMAN Animated Series, The Justice League).

MAQUANTACACCHIODITIVÙHO GUARDATO!!!!

Maurizio scrive un bel post sui sorprendenti viaggi "back to the future" della memoria che accadono grazie a Facebook. Poco da aggiungere, se non che anche io provo sensazioni simili nel rtrovare vecchie conoscenze. Vi rimando al suo post.

Da oggi cercherò nel piccolo piccolissimo del mio blog di fare un po' di passaparola.
Cose serie e cose frivole

Comincio con le cose frivole.
Internet ha messo a disposizione di chi ha talento numerosi canali per distribuire le proprie opere, ma soprattutto ha incrementato il numero di commentatori di notizie, film, opere musicali o altri siti. Così non c'è più solo la notizia (quando c'è) e il suo commento, ma esiste un proliferare di commenti ai commenti, di video-response, di fanfic e altri orrendi neologismi alla Orwell.

Non so se per invidia, o se per sincera ammirazione, oppure per voglia di partecipare nonostante non si sia in grado di mettere insieme prodotti originali, ma su Youtube molti dei video non sono altro che “omaggi”,sequenze di fotografie accompagnate da una canzone preferita, montaggi (spesso maldestri) di varie sequenze cinematografiche, televisive o youtubiche, pensati per celebrare un campione dello sport, una celebrità, una personalità.

È incredibile quando spesso una clip, anche amatoriale, riesca a generare una sequela inverosimile di epigoni, tributi, rimontaggi, o pallide imitazioni che spesso poco aggiungono all'orignale.

Immagino che, alle volte, dietro ci sia lo spirito giocoso che prendeva me e mio fratello quando giocavamo a Indiana Jones sull'audio dei film originali, o quello che spingeva M. Night Shyalaman a realizzare i suoi primi maldestri filmini, lo stesso spitito di quel gruppo di amici che ha pazientemente ricotruito inquadratura per inquadratura I predatori dell'arca perduta nel giardino di casa, spirito celebrato dall'ultima pellicola di Michel Gondry.

È già più difficile trovare una definizione per quelle rielaborazioni di filmati che a loro volta nascono dal tentativo di decostruire il linguaggio di prodotti come spot, promo televisivi o trailer. Eppure se quello che fa Maccio Capatonda è ancora facile da definire, ma come si definisce chi si rifà a sua volta a quello stile?

Gli studiosi della comunicazione audiovisiva (quelli veri, non articolisti da settimanale o gente come il sottoscritto) ne avranno per molto tempo se vorranno categorizzare ogni tipologia di video. Dal fan-trailer, al mock-up trailer, allo spoof-trailer che quando sono fatti bene aiutano appunto a smontare un determinato linguaggio, ma se fatti male invece rimangono un raro supplizio per chi li guarda.

Un esperimento interessante è stato quello di chi ha rimontato scene di Shining di Stanley Kubrick in modo da farne un trailer da dramma per famiglie, con un vago retrogusto alla Frank Capra.
In realtà l'esperimento non è nuovo, i distributori internazionali hanno spesso alterato il tono del film nelle presentazioni pensate per i mercati esteri.
Joe Dante aveva montato trailer per i film di Fellini, all'epoca portati negli USA da Roger Corman, accentuandone quasi solo gli aspetti più grotteschi, specialmente la presenza di giunoniche donne “deshabillie”.

Non lontani da questo sottogenere, ma qui siamo dalle parti della satira, si collocano i Five Second Movies di “Quel tizio con gli occhiali” (da notare che nell'epoca della celebrità al cubo, si scelga spesso di usare nomi apparentemente privi di connotati).
Queste brevissime clip (di solito una decina di secondi) cercano di condensare interi lungometraggi in pochi istanti, spesso con giustapposizioni comiche, ma usando quasi esclusivamente materiale tratto dal film.
Chiunque conosca Blob di Ghezzi e Giusti non è nuovo a questo genere di operazione, ma qui l'effetto comico è raggiunto prima per sintesi (più stringata la parodia, più divertente il risultato) e successivamente per accumulo (si consiglia la visione di gruppi interi di parodie a raffica una dopo l'altra).
Il "Tizio" in questione è un autore comico molto attivo sulla rete, ha una notevole vis comica e arguzia nelle satire, e si è prodotto in diversi tipi di filmati (consigliate le recensioni del Nostaglia Critic e il suo fumettistico antagonismo con The Angry Videogame Nerd) ma ad oggi la sua idea più riuscita restano questi piccoli film.

Nelle prossime puntate vi parlerò di Random Guy, degli Asylum Street Spankers e molto altro...

Per passare a cose più serie, comincio a postare una serie di filmati di riflessione sul paese dove non vivo più.
Lo faccio perché penso che l'Italia sia morta o comunque votata ad un destino infausto.
Sto rileggendomi L'Eroe dai Mille Volti di Joseph Campbell (scusa Maurizio, l'ho preso io, ne avevo bisogno) e mi rendo conto che l'Italia ha avuto i suoi eroi, ovvero quegli individui che hanno cambiato il destino di un popolo.
Gli eroi di solito sono legati al destino di un popolo e di una terra (motivo per cui Napoleone è per i francesi un leggendario condottiero, mentre per gli inglesi il precursore di Stalin).
Alcuni eroi sono universali, il loro messaggio o il loro contributo non si limita ad un popolo ma diventa un bene per chiunque.
L'eroe si spoglia del proprio io infantile e accetta il proprio destino.
Sono uomini e donne che svolgono il ruolo di scendere per primi agli inferi, rinunciane a se stessi e tornano con la cura.
Non è necessario che un eroe muoia, almeno fisicamente, ma è necessario che lo faccia spiritualmente.
Quando muore fisicamente la parte di ritorno del suo è lasciata in eredità, un eredità impegnativa, ma il seme è stato piantato.

Ecco, io penso che l'Italia sia un paese che non ha però dato frutti dallo spargimento del sangue dei suoi eroi (e sì che non sono stati pochi). E un paese che non sa nascere dal sacrificio dei suoi padri fondatori è un paese morto.

Preso da queste riflessioni amare e disperate un filosofo mi ricorda che uno dei segnali del passaggio all'età adulta è lo sviluppo della capacità di resistere e non soccombere alle frustrazioni. Non battere i pugni al muro, non disperarsi nel momento in cui i nostri sforzi sembrano vani (su questo poi ci sarebbe da aprire un'intero capitolo, ma vi rimando ai post successivi).
Non so bene cosa bisognerebbe fare per il mio Paese, ma condividere la conoscenza e le riflessioni è già un primo passo. C'è una parola che riassume in sè tutta l'opara del mio scrittore preferito: "Awareness", consapevolezza.
Ecco questo è un primo pezzo di consapevolezza storica.

http://webtv.dolmedia.tv/video/5694

Friday 26 September 2008

Secondo capitolo della mia personale guida al meglio del web-per-chi-ha-tempo-da-perdere.
Come accennavo in un post precedente, ciò che genera nausa nel Web è il rincorrersi di commenti, risposte e riciclaggi che proliferano con velocità virale.
Hai un'idea divertente? Il giornodopo è già presa, smontata, copiata, commentata, masticata e sputata.
Ci sarebbe da arrendersi.
Per questo sono rimasto sorpreso della piccola quantità di inchiostro versata riguardo Michael Argusso, noto con il modesto nome di “ItsJustSomeRandomGuy” o ancora più semplicemente “Random Guy” (letteralmente: “Tizio qualunque” o meglio “un tizio a caso”) e dalla esigua serie di imitazioni-omaggi-riletture che il suo materiale ha avuto.

Si badi, non è passato inosservato: i suoi video sono stati cliccati MILIONI di volte, il suo canale vanta una alta posizione per numero di abbonati su Youtube dove, visto il numero di utenze, qualsiasi posizione a due cifre può considerarsi un successo.

Forse complice una sua certa ritrosia dell'autore a parlare di sè se non attraverso i suoi filmati, di lui non si trovano che poche notizie sparse.
Allora ne parlo io, convinto che il buon lavoro vada premiato.

Argusso ha cominciato da una parodia (sì, anche lui).
Prendendo spunto dalla celebre e riuscita campagna pubblicitaria Get A Mac della Apple, già soggetto di numerose riletture, il ventisettenne americano ha cominciato a inscenare piccoli sketch che vedono protagonisti diversi supereroi delle due maggiori concorrenti americane Marvel e DC.



L'approccio è lo-tech: Argusso non fa altro che tenere in mano di fronte alla camera del proprio computer alcuni pupazzetti dei suddetti eroi.
Non c'è l'ombra di animazione passo uno.
Siamo quasi dalle parti del fotoromanzo, per dare una vaga ilusione di movimento Argusso cambia la posizione dei personaggi da un'inquadratura all'altra.
Quello che manca in effetti speciali è però compensato dall'ottima capacità di Argusso nel creare le caratterizzazioni vocali dei personaggi (spesso basate sulle voci degli attori che hanno interpretato i vari ruoli negli ultimi anni) e dal suo frizzante senso of humor.
Quanto sia difficile scrivere buoni dialoghi comici a “botta e risposta” che siano spigliati oltre che effettivamente divertenti per contenuto e “delivery” fatevelo dire da chiunque lo fa di mestiere.

Nei primi video della serie Superman si vede costretto ad ammettere, di fronte ad un imbarazzato Spider-man, la supremazia strategica nel marketing da parte della rivale Marvel, soprattutto nella gestione delle cosiddette movie-franchise.
GLi spot della Apple sono copiati per struttura ed in effetti ciò che fa ridere è la applicabilità della stessa formula ad un contesto completamente diverso (lì i computer, qui i film di supereroi)
A poco a poco si è visto aumentare il numero dei personaggi, tutti rigorosamente presi dalle pagine a fumetti: Batman, I Fantastici 4 e via aumentando.
Ironizzando sia sul contenuto delle storie a fumetti deipersonaggi, sia sulle spasmodiche attese dei fan per il prossimo hit cinematografico Argusso è esploso in una serie di divertentissime battute che si sono presto trovate strette nella formula "Apple".



La scena si sposta in un bar: scopriamo così che i supereroi vivono in una specie di cartoonia sospesa tra il mondo reale e quello delle loro storie a fumetti. Le loro identità e i loro poteri sono quelli che conosciamo, così come il loro carattere e le loro vicende personali, ma anche per loro i film sono film.

In una specie di "dopo lavoro", i diversi eroi si incontrano, parlano dei loro problemi, dei film su di loro e degli attori scelti per impersonarli, hanno le loro frustrazioni e le loro presunzioni, si innamorano.
Nascono invidie sulla base del regista chiamato al dirigere la prossima pellicola o sul successo monetario dell'ultimo capitolo.
Una nota amara si aggiunge quando gli stessi eroi si rendono conto di essere inverosimili, o peggio irrilevanti, oppure di avere passati davvero tragici, in un gioco totalmente autoreferenziale e squisitqmente scoperto.

Nonostante l'autore abbia col tempo dato maggiore attenzione alla confezione dei suoi filmati, con l'aiuto di una paziente fidanzata che realizza prop o vestiti di scena, la tecnica è rimasta molto semplice. E ci va bene così, perchè la qualità della scrittura nel frattempo è rimasta costante, anzi è migliorata.

Dopo primi sketch autoconclusivi Argusso è passato a realizzare interi archi narrativi di sei-otto episodi senza mai perdere di vista gli ormai numerosissimi personaggi che popolano la serie e utilizzando alcuni spunti marginali, anche piccoli, come trampolino per storie o gag successive.



Non vi racconto cosa è accaduto finora, per non togliervi il piacere della visione, ma per stuzzicare la vostra curiosità vi dico solo che al momento la seconda serie è cominciata: L'Uomo-Ragno tenta di diventare il sidekick di Batman, il Green Goblin è sotto allucinogeni mentre i buoni sembrano essere diventati i cattivi...



Il successo di Argusso sulla rete ha portato gli organizzatori della New York Comic Con a dedicargli un piccolo panel durante la manifestazione e gli ha chiesto di realizzare alcuni spot destinati al web per promuovere l'evento (la Marvel che nel frattempo ha notato il giovane ha dato il permesso all'uso dei propri personaggi)

In effetti la domanda che nasce spontanea è: “quanto ci metteranno editori di fumetti o stazioni TV ad accorgersi del talento di questo ragazzo e a dargli qualche idea da sviluppare?”
Senz'altro ha dimostrato di saper scrivere dialoghi, di saper caratterizzare i personaggi, di conoscerne sia la psicologia che la mitologia e si saper creare un intreccio.
Resta da vedere se il ragazzo sia in grado di scrivere anche altri generi e altri personaggi oppure se, ma questo lo ritengo improbabile, non sia assolutamente disinteressato a possibili patti faustiani col mondo dello show business e che si “accontenti” di regalare divertimento gratis ad un fedele (e crescente) seguito.
Purtroppo la frequenza dei filmati non è altissima, ma può anche darsi che Argusso abbia di meglio da fare che giocare con i pupazzetti, o che qualcosa stia bollendo in pentola)...

Tuesday 2 September 2008

Casa di Bambola


Ho ritrovato... no non è vero.
Non l'ho ritrovata, la sapevo quasi a memoria.
sono le parole per una canzione mai scritta.
Mi ero lasciato con Leen, pensando che non l'avrei più rivista, ed ero tremendamente insoddisfatto. Mi sono sentito come Rose, la protagonista di "Casa di Bambola", il secondo ciclo della saga di Sandman.
A questo si sono aggiunte le suggestioni dickiane che il concetto "Casa di Bambola" porta con sè. All'epoca mi sembrava di vivere molto più nella mia testa che altrove...




Casa di bambola
e un cuore di vetro
offerto al dio dei sogni.

Succede che crolla
tutto tranne il mondo
ma ero troppo dentro,
troppo dentro,

per pensare di restare
senza la mia Perky Pat
Lanciato a mille miglia
dentro un mondo Mattel.

E non ti accorgi che è da tempo
che sei uscito dalla strada
masticando la tua droga.
La tua fantasia malata

è una casa di bambola
e un cuore di vetro
offerto al dio dei sogni.

Ed ora sono sveglio
ma non esco mai di casa
e pieghe di lenzuola
mi solcano la faccia.

Ma infine apro il rubinetto
e ci infilo la mia testa
Il piatto della doccia
si tinge e poi si stinge
di rosa
indosso il mio sorriso
migliore
Sei mesi sono troppi
per piangersi addosso.

WUUUUAAAAAAALLIIIIII




Rispodno a questo post

Ci sono andato coi bambini.
Non i miei, non ne ho (ancora).
Quelli di mia cognata Ilse. E comincio a temere un futuro dove gli unici film che potrò andare a vedere al cinema sono questi. Oddìo, fossero tutti come WALL-E ci metteri la firma, la Pixar non si smentisce, ma a giudicare dai trailer che hanno preceduto il film... so che i principali dovere di un padre sono altri, ma non posso non pensare a come salvare mio figlio da High School Musical o Studio 100 (cosa sia Studio 100 ve lo racconto in una prossima puntata).

Allora, ma com'è questo WALL-E?
È bello. È bello perché è piuttosto coraggioso. È bello perché nonostante la tecnica impiegata si tratta di un film sulle cose semplici.
Il film è tutta regia, tanto che la sceneggiatura, pur ben scritta, non si riscatta da alcuni prevedibili sviluppi e alcuni clichés piuttosto "convenienti".

Il piccolo robot WALL-E non parla, ma emette pigoli e suoni à la C1-P8.
Non sorprende che dietro alle "voce" di WALL-E ci sia lo stesso Ben Burtt, geniale sound designer e ideatore del panorama delle mitiche Guerre Stellari.
WALL-E risponde a tutte le caratteristiche di "cuteness" necessarie, braccine corte, occhioni grandi, corpo tozzo. Guardatelo bene e capirete che il modello non è Nr.5 di Corto Circuito(come sospettato da molti a causa di alcune innegabili somiglianze), ma lo spielberghiano ET.

Mi levo il cappello di fronte ad una incredibile squadra di animatori in grado di rendere espressivo un blocco di figure geometriche.
La regia ci regala momenti enormi fatti con piccole cose, la scoperta di un giocattolo, due personaggi che fanno conoscenza e continuando a ripetere solo i propri nomi (WWWUUAAAALIIII) e soprattutto, il sospiro per una mano tenuta nella mano.

Non scherzo, da questo pnto di vista siamo dalle parti di Chaplin: un cinema muto e magico in grado di apmlificare pochi gesti semplici, nello stesso modo in cui nel film una lente di ingrandimento ingigantisce il piccolo schermo di un iPod, dove scorrono le immagini di Hello Dolly.


Il realismo delle prime immagini del film hanno fatto chedere alla mia nipotina di stare ancora assistendo a una pubblicità o al trailer di un altro film live action.


In breve: WALL-E è l'ultimo robot sulla terra. È stato dimenticato acceso apparentemente e continua il suo lavoro di compattare rifiuti e la sua unica compagnia è uno scarafaggio. Durante le sue ripetive giornate ha sviluppato una naturale curiosità per gli oggetti che lui trova interessanti.
Tra questi un bel giorno trova una pianta: segno che la terra, abbandonata dall'uomo, sta timidamente tornando verde tra le montagne di rifiuti che la ricoprono.
EVE è uno/a dei tanti scout che vengono regolarmente mandati in ricognizione dalla nave dove l'umanità vive da 700 anni. Lo scopo dei Robot EVE è di controllare quando sarà possibile ricolonizzare il loro pianeta d'origine, nel frattempo dimenticato.

La storia procede come ci si aspetterebbe, WALL-E si innamora, ma l'oggetto del suo amore viene portato via (EVE ha preso la pianta trovata da WALL-E: quello era lo scopo della miassione)

WALL-E innamorato segue EVE fin sull'astronave Axiom dove gli uomini vivono un felice ma abulico esilio.

Qui si scopre che il computer di navigazione (in realtà vero comandante della nave spaziale in barba ad un pacioso capitano) non ha intenzione di tornare sulla terra.

Perchè? Perché un messaggio segreto lasciato dal costruttore della nave solo alcuni mesi dopo la partenza della Axiom ci informa che la Terra non ha speranza di essere sanata (e come non pensare al famoso messaggio segreto di 2001?)

Questo è oltretutto il punto che meno mi ha convinto: il fatto che il film abbia bisogno di un antagonista per mettere i bastoni tra le ruote.)

Il computer di bordo non accetta che si faccia diversamente e cerca di impedire il ritorno a casa. Che puntualmente avviene entro il finale. WALL-E sembra morto... no non lo è, ma ha perso la memoria e con lei l'amore che nel frattmepo EVE ha imp... no, ovviamente, WALL-E recupera la memoria e tutti vivono felici e contenti.

Semplice no? Quasi banale.
Il film si riscatta perchè riempie questa storia prevedibile di tanti piccoli/grandi momenti e alcune salutari riflessioni sulla civiltà (o inciviltà) del consumo.

E qui forse giace il vero problema del film.
È accettabile che sia la Disney, la stessa dei parchi di divertimento e del merchandise a tappeto, a farci la morale sulle nostre abitudini di consumo?
Sono certo che gli autori del film avessero le migliori intenzioni, ma nei fatti si tratta di ipocrisia.

Per concludere: le musiche di Thomas Newman. SPLENDIDE. Complice la natura "muta" del film, il compositore si dispiega in quello che forse è il suo lavoro migliore. Varipinto, delicato oppure altisonante all'occorrenza.
(Non che il compositore dovesse dimostrare qualcosa, la sua precedente prova Pixar, Finding Nemo, l'ottimo Angels in America, The Good German mi avevano già conquistato.)

Monday 1 September 2008

Pensando a Laura



at the end, it all goes back to teacups and carousels...
Alessandro, this is for you.
Happy Birthday!

Saturday 23 August 2008

Old numero sette.




Si tratta di un vecchio disegno fatto alla fine del liceo.
L'ho scovato in un vecchio raccoglitore e ho scoperto che a un certo punto ho smesso di buttare via le cose.
Non sapete quanti enormi fogli di disegni dal vero ho buttato via... oggi forse proverei a venderla qulla roba ma all'epoca mi sembravano solo avanzi di un periodo scolastico infelice.

Poi ho smesso. Complice forse il formato più piccolo dei disegni che faccio per me, ma credo che in realtà ci sia un'altra spiegazione.
Ogni lavor da allora ha avuto alle spalle un proposito, un intento, magari tradito, ma comunque c'era...

Saturday 5 July 2008

Too much to Download

Eccomi di ritorno.
È mezzanotte e dieci. La mia bellisima moglie dorme spossata da una giornata passata ad autare la sorella maggiore con un trasloco e con la vita.
Decido che guardo troppa TV e troppo internet, che non mi piace il mio lavoro e che voglio fare quello per cui sono nato: disegnare.

Ma comincio con un blog, per parlare bene di internet e della televsione non di meno, ma anche con la promessa di proseguire.
Vi racconterò tutto.
I miei timori, la mia felicità, le me lotte, le me frustrazioni, i miei disegni.

Alessandro mi ringrazia per il regalo.
Non c'è di che, te lo meriti tutto. The Wire è una delle tante serie televisive che hanno dimostrato come questa forma di storytelling si sia raffinata.
In ordine sparso, ecco i titoli che mi hanno convinto che per quanto la TV sia deprecabile nel suo insieme, davvero esistono isole di felicità per gli spettatori:

1. Lost
2. Twin Peaks
3. E.R.
4. The X-Fles
5. Homicide
6. Law and Order
7. Scrubs
8. Six Feet Under
9. The Simpsons
10. Dexter's Lab
(Ma anche The Ali G Show, Malcolm in the Middle, The Animaniacs, Wonder Years, Curb Your Enthusiasm, The Office, Extra's e Coupling, The BATMAN Animated Series, The Justice League).

MAQUANTACACCHIODITIVÙHO GUARDATO!!!!

Maurizio scrive un bel post sui sorprendenti viaggi "back to the future" della memoria che accadono grazie a Facebook. Poco da aggiungere, se non che anche io provo sensazioni simili nel rtrovare vecchie conoscenze. Vi rimando al suo post.

Da oggi cercherò nel piccolo piccolissimo del mio blog di fare un po' di passaparola.
Cose serie e cose frivole

Comincio con le cose frivole.
Internet ha messo a disposizione di chi ha talento numerosi canali per distribuire le proprie opere, ma soprattutto ha incrementato il numero di commentatori di notizie, film, opere musicali o altri siti. Così non c'è più solo la notizia (quando c'è) e il suo commento, ma esiste un proliferare di commenti ai commenti, di video-response, di fanfic e altri orrendi neologismi alla Orwell.

Non so se per invidia, o se per sincera ammirazione, oppure per voglia di partecipare nonostante non si sia in grado di mettere insieme prodotti originali, ma su Youtube molti dei video non sono altro che “omaggi”,sequenze di fotografie accompagnate da una canzone preferita, montaggi (spesso maldestri) di varie sequenze cinematografiche, televisive o youtubiche, pensati per celebrare un campione dello sport, una celebrità, una personalità.

È incredibile quando spesso una clip, anche amatoriale, riesca a generare una sequela inverosimile di epigoni, tributi, rimontaggi, o pallide imitazioni che spesso poco aggiungono all'orignale.

Immagino che, alle volte, dietro ci sia lo spirito giocoso che prendeva me e mio fratello quando giocavamo a Indiana Jones sull'audio dei film originali, o quello che spingeva M. Night Shyalaman a realizzare i suoi primi maldestri filmini, lo stesso spitito di quel gruppo di amici che ha pazientemente ricotruito inquadratura per inquadratura I predatori dell'arca perduta nel giardino di casa, spirito celebrato dall'ultima pellicola di Michel Gondry.

È già più difficile trovare una definizione per quelle rielaborazioni di filmati che a loro volta nascono dal tentativo di decostruire il linguaggio di prodotti come spot, promo televisivi o trailer. Eppure se quello che fa Maccio Capatonda è ancora facile da definire, ma come si definisce chi si rifà a sua volta a quello stile?

Gli studiosi della comunicazione audiovisiva (quelli veri, non articolisti da settimanale o gente come il sottoscritto) ne avranno per molto tempo se vorranno categorizzare ogni tipologia di video. Dal fan-trailer, al mock-up trailer, allo spoof-trailer che quando sono fatti bene aiutano appunto a smontare un determinato linguaggio, ma se fatti male invece rimangono un raro supplizio per chi li guarda.

Un esperimento interessante è stato quello di chi ha rimontato scene di Shining di Stanley Kubrick in modo da farne un trailer da dramma per famiglie, con un vago retrogusto alla Frank Capra.
In realtà l'esperimento non è nuovo, i distributori internazionali hanno spesso alterato il tono del film nelle presentazioni pensate per i mercati esteri.
Joe Dante aveva montato trailer per i film di Fellini, all'epoca portati negli USA da Roger Corman, accentuandone quasi solo gli aspetti più grotteschi, specialmente la presenza di giunoniche donne “deshabillie”.

Non lontani da questo sottogenere, ma qui siamo dalle parti della satira, si collocano i Five Second Movies di “Quel tizio con gli occhiali” (da notare che nell'epoca della celebrità al cubo, si scelga spesso di usare nomi apparentemente privi di connotati).
Queste brevissime clip (di solito una decina di secondi) cercano di condensare interi lungometraggi in pochi istanti, spesso con giustapposizioni comiche, ma usando quasi esclusivamente materiale tratto dal film.
Chiunque conosca Blob di Ghezzi e Giusti non è nuovo a questo genere di operazione, ma qui l'effetto comico è raggiunto prima per sintesi (più stringata la parodia, più divertente il risultato) e successivamente per accumulo (si consiglia la visione di gruppi interi di parodie a raffica una dopo l'altra).
Il "Tizio" in questione è un autore comico molto attivo sulla rete, ha una notevole vis comica e arguzia nelle satire, e si è prodotto in diversi tipi di filmati (consigliate le recensioni del Nostaglia Critic) ma ad oggi la sua idea più riuscita restano questi piccoli film.

Nelle prossime puntate vi parlerò di Random Guy, degli Asylum Street Spankers e molto altro...

Per passare a cose più serie, comincio a postare una serie di filmati di riflessione sul paese dove non vivo più.
Lo faccio perché penso che l'Italia sia morta o comunque votata ad un destino infausto.
Sto rileggendomi L'Eroe dai Mille Volti di Joseph Campbell (scusa Maurizio, l'ho preso io, ne avevo bisogno) e mi rendo conto che l'Italia ha avuto i suoi eroi, ovvero quegli individui che hanno cambiato il destino di un popolo.
Gli eroi di solito sono legati al destino di un popolo e di una terra (motivo per cui Napoleone è per i francesi un leggendario condottiero, mentre per gli inglesi il precursore di Stalin).
Alcuni eroi sono universali, il loro messaggio o il loro contributo non si limita ad un popolo ma diventa un bene per chiunque.
L'eroe si spoglia del proprio io infantile e accetta il proprio destino.
Sono uomini e donne che svolgono il ruolo di scendere per primi agli inferi, rinunciane a se stessi e tornano con la cura.
Non è necessario che un eroe muoia, almeno fisicamente, ma è necessario che lo faccia spiritualmente.
Quando muore fisicamente la parte di ritorno del suo è lasciata in eredità, un eredità impegnativa, ma il seme è stato piantato.

Ecco, io penso che l'Italia sia un paese che non ha però dato frutti dallo spargimento del sangue dei suoi eroi (e sì che non sono stati pochi). E un paese che non sa nascere dal sacrificio dei suoi padri fondatori è un paese morto.

Preso da queste riflessioni amare e disperate un filosofo mi ricorda che uno dei segnali del passaggio all'età adulta è lo sviluppo della capacità di resistere e non soccombere alle frustrazioni. Non battere i pugni al muro, non disperarsi nel momento in cui i nostri sforzi sembrano vani (su questo poi ci sarebbe da aprire un'intero capitolo, ma vi rimando ai post successivi).
Non so bene cosa bisognerebbe fare per il mio Paese, ma condividere la conoscenza e le riflessioni è già un primo passo. C'è una parola che riassume in sè tutta l'opara del mio scrittore preferito: "Awareness", consapevolezza.
Ecco questo è un primo pezzo di consapevolezza storica.

Wednesday 25 June 2008

Mormo

Lies e joris

Sunday 8 June 2008

Black Adam (parte 2)



Monday 28 April 2008

IT or not IT?

Rieccomi, chiedendomi se sia lecito utilizzare il computer del lavoro per recarsi sul proprio blog (risposta, certo che sì, sono amministratore del sistema!).

Ho un sacco di tempo, un sacco di sonno ma non posso andarmene.

Il mio ufficio puzza come può puzzare un ufficio di 70m² senza areazione, con dentro 18 persone (tutti uomini tranne 1) e altrettanti computer accesi: DI STALLA.

Segnalo questo video per una non recentissima campagna di sensibilizzazione all'uso di profilattici.
Mentre in italia si parla ancora del sesso degli angeli, nel resto d'europa si dà per scontato che gli angeli lo facciano come tutti gli altri.

Il file è pesantuccio, ma per vari motivi non posso linkare il file su YouTube.
Secondo le mie fonti il video è stato realizzato per la campagna AIDES da Mikros, studio responsabile del video "4 minutes" di Madonna (sempre più giovane come il Cainano) e Justin Timberlake (barf!).

Un blog come si dovrebbe...


Non ci si stupisce che Spielberg sia nato qui.

Io resto scettico per (de)formazione all'idea di un incontro ravvicinato, ma il mio lato da sognatore si dieletta a mettere in crisi la mia filosofia.

A proposito di Spielberg: hanno arrestato il tenente Colombo!

No. Non è vero. Ma il titolo così fa più effetto.

Spero che il buon Peter si rimetta in sesto.
È stato tra i padrini del giovanissimo Steven e ricordo che il suo serial era uno dei programmi che guardavo più volentieri con mio nonno, altrimenti affezionato a Mike Bongiorno, Emilio fede e Chuck Norris.

Il 25 Aprile c'è chi ha manifestato per un'informazione più libera. Io mi accontenterei quasi di una psolo più efficente (ma credo che sia una conseguenza della prima).

Fortunatamente non sono il solo. Questo signore la pensa come me.

Nel frattempo il decreto legge per sperperare un po' di soldi in Alitalia è partito. Nonostante alcuni saggi consigli da parte di... bè, diciamo di TUTTI.

Barbablu.
Non so se tra le tante cose, lui riesca ad avere persino sia la botte piena che la moglie ubriaca, ma adesso so che le tiene almeno nello stesso posto: in cantina.

Thursday 28 February 2008

raut 'i' scorta nova nova



Tra la musica provenienti dalla vastissima musicoteva di mio fratello (che trovate qui) (mio fratello, non la musica) ho ritrovto alcuni dei famosi successi degli OASIS, Wonderwall, All Around the World ma soprattutto Champagne Supenova, un brano che nella sua versione originale non m'è particolarmente caro, ma che ha riportato alla memoria i favolosi anni (che a distanza di poco tempo già guardo con grande nostalgia) dell'Accademia.

La mia versione preferta infatti mi è stata fatta scoprire dalla "banda di Stigliano" Alessandro, Vladimiro, Massimiliano, Alfio e altri: 127 Abarth risulta incomprensibile a chiunaue non abbia almeno un po' di familiarità col dialetto pugliese-lucano, ma la versione qui sopra si preoccupa di fornire sottotitoli (opportunamente purgati degli improperi).

Un tuffo nel passato recente per ricordarmi quqnto mi mancano gli amici miei...

Tuesday 26 February 2008

Tuesday 12 February 2008

self portrait...

Thursday 31 January 2008

FORZA FLANDRIA!

Quando l'ho letto sul "metro" locale non volevo crederci.

Vlaams Belang, movimento dell'estrema destra secessionista delle Fiandre ha deciso per un significativo upgrade e, forse per evitare accostamenti con alcuni ridicoli partitucoli nazionalisti come quello di Haider o la Lega di Bossi, ha creato il movimento "Forza Flandria".

Avete capito bene! E non è una coincidenza, si ispirano proprio a quel partito lì.
Aldilà della demezialità di chiamare un movimento nazionalista con un nome in un altra lingua (per di più sbagliando perchè dvrebbe chiamarsi allora "Forza Fiandre"), mi preoccupo per quello che una decisione del genere può significare.

Nella migliore delle ipotesi, i dirigenti di questo partito devono riuscire a salvarsi da processi in corso o da possibili incriminazioni (dovrò verificare), ma ciò che mi preoccuperebbe sarebbe se la decisione sia stata presa nel tentativo di copiare in buona fede un modello di partito che ha già fatto ampi danni nel suo paese d'origine.

Dal mio arrivo in Belgio ho assistito ad uno scandalo riguardante uno dei membri della famiglia reale, a elezioni che hanno portato a una crisi di governabilità, adesso Forza Flandria... sarò mica io a protare sfiga?


"Tante Cose"


Machiavello-D'Alema non smentisce la sua fama di elusore di domande "scomode" e il TG1 non smentisce quella di predellino per i politici.

Ospite all'edizione serale del TG, alla domanda "Cosa vi siete detti lei e Marini a colazione" (domanda ficcante!) Baffino risponde sorridendo "Tante cose..." e lascia cadere...

Dobbiamo considerarlo un miglioramento rispetto ala "Lei non si preoccupi" elargito a Floris?

DER HIMMEL UBER BERGUM

"Al nord certe cose no succedono" commentano Feltri, Maroni e Mentana soddisfatti in una recente puntata di "Matrix"
In pratica se il sud è sepolto nella merda (portata giù anche dal nord) è colpa dello stesso sud.

Il nord industrioso,il nord che lavora, che si da da fare, che paga le tasse.

Dall'Eco di Bergamo: arrestato "l'amministratore delegato Colombini [di Calcestruzzi SpA, prima industria italiana nel settore con sede A Bergamo, NdR] del quale non si conosce ancora la versione difensiva. E' accusato di truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazione fittizia di beni, con l'aggravante di avere agevolato l'attività di Cosa nostra.

Tuesday 8 January 2008

Black Adam (parte prima)


Si tratta di un misconosciuto supercriminale, noto probabilmente solo agli habitues dei fumetti DC. Nemesi di Capitan Marvel, di sui indossa una variante nera e smantellata del costumino con la saetta sul petto.
Black Adam assomiglia moltissimo ad un altro personaggio a fumetti, almeno fisicamente: Namor, the Sub-mariner, della scuderia Marvel: stessa fronte spaziosa con attaccatura dei capelli "draculina" , stesse sopracciglia ad ala di gabbiano che gli conferiscono quello sguardo imperioso e stesse orecchie a punta.
Solo che non è Namor, non ha la stessa agilità, la stessa pelle liscia e gli stessi muscoli nervosi e sottili.

Alla ricerca di riferimenti mi sono rivolto al sempre valido Alex Ross, che pur peggiorando negli ultimi anni (allontanandosi da un design più semplice e dosato in favore di continui effetti spciali), rimane un riferimento per quanto riguarda la fisionomia dei personaggi qualora li si volgia disegnare in modo più o meno realistico. Il suo "peggioramento" mi ricorda la curva discenndente purtroppo accaduta a Claudio Castellini, grande disegnatore di provenienza bonelliana poi approdato negli USA, che anni fa mi ha onorato di un impagabile menthoring telefonico, Purtroppo, senz'altro nel lodevole tentativo di superare se stesso, il Claudione ha cominciato a caricare il suo stile di ulteriori barocchismi non necessari, appesantendo le tavole di dettagli, abbandonando una costruzione della tavola forse noiosa ma chiara in favore di strutture bizzarre e abbandonando man mano le squisite anatomie classiche di cui era capace per toni muscolarei sempre più improbabili.

A sua discolpa si potrebbe dire che erano i "nineties", il comicdom americano era ammalato di una bulimia spaventosa e anche i più isospettabili classicisti si abbandonavano a temarrate senza precedenti (un giorno dovrò fare il paragone tra i fumetti e la musica da film, con la defunta iImage nella parte del gruppo "Media Ventures", ma questa è un'altra storia).

Comunque, tutta sta tirata solo per dire che ho bisogno di imparare a disegnare Black Adam per una storiella che ho in mente e sulla quale vi terrò aggiornati in questo Blog che forse, ora che sono disoccupato, decollerà...