Tuesday, 9 February 2010

Me, lamentandomi.


È una vita che faccio elenchi delle cose che vorrei fare.
Ma non concludo nulla.
Ascoltavo oggi una canzone di Daniele Silvestri. Avete presente quando una canzone trovata a caso sembra fotografare PERFETTAMENTE il vostro stato d’animo ? (molto ha a che fare con la nostra disponibilità a volerci ritrovare in quelle parole, lo ammetto, ma comunque…)

Cazzo sono un idiota
ma come ho fatto a non accorgermi prima
dovevo proprio avere gli occhi bendati
per non vedere tutti i giorni passati, sprecati, buttati
consacrati al niente
a quel continuo trastullarsi della mente
escogitando ogni nuovo espediente
per ripromettermi sempre la mattina seguente
la stessa carota
Cazzo sono un idiota
ma come ho fatto a non accorgermi in tempo
che il mondo intorno si stava trasformando
mentre invecchiavo non mi stava aspettando
del resto lui non ha mai atteso nessuno
non sono il primo che si sveglia in ritardo, tossendo
nel fumo di un locale notturno
tavoli da biliardo e il cantante di turno
che giudico già da una nota

Sono un idiota
ma come ho fatto a non sentire i messaggi
quelli che i saggi hanno voluto lasciare
e che non erano bottiglie nel mare
ma storie, canzoni, dipinti, parole
anche se non le ho mai trovate da sole
ma come ho fatto a non distinguerle al volo
non mi consolo pensando al domani
se adesso sul piano le mani le muovo
ma la testa è vuota.

Tardi, tardi, tardi, è troppo tardi
e non mi bastano i ricordi
quando si diventa sordi
l'emozione non si sente più

Tardi, tardi, tardi è troppo tardi
ci sono stati troppi sprechi
quando si diventa ciechi
la passione non si trova più.

Cazzo sono un idiota
ho dato il tempo al cuore di consumarsi
ma come mai la mia coscienza dormiva?
è la catarsi, quella televisiva
che ti libera e priva delle tue preoccupazioni
e delle tue riflessioni se non ti sai dominare
e non ci sono istruzioni da usare
sono solo evasioni
non si prevedono istruzioni per l'uso.
Cazzo sono deluso
e mi vergogno di ogni fiamma che ho spento
del primo fuoco che mi bruciava nel cuore
e non è vero che non era il momento,
che c'è sempre del tempo
e che la fiamma non muore, no
non è vero se ora quello che sento
è poco più di un tepore
e non mi basta pensare al domani
se ho le mani piene di penne, carta, colori
ma la testa è vuota.

Tardi, tardi, tardi, è troppo tardi
e non mi bastano i ricordi
quando si diventa sordi
l'emozione non si sente più
Tardi, tardi, tardi è troppo tardi
ci sono stati troppi sprechi
quando si diventa ciechi
la passione non si trova più.

Cazzo sono un idiota
ma come ho fatto a non capire che i danni
li avrei pagati tutti pesantemente
chi mi ha insegnato a dire sempre "la gente"
a pensarmi differente
a chiamarmi fuori
come se non facessi anch'io quegli errori, gli stessi
peggiori perfino se guardo al mio ruolo
che sono solo un passeggero del volo
e mi credevo pilota.


Ho quasi trent’anni e mi sono accorto che non sono dove voglio.
Ho una moglie che amo e un figlio stupendo. Non ho problemi di salute o di soldi. Ho la libertà (o almeno credo) (forse non ne faccio granché, ma ce l’ho, ecco)
Ma non è questo il punto. Non è questa la posta in gioco. La posta in gioco sono i miei sogni. Ho sempre avuto un sogno. Chiaro. Definito. Ho sempre Saputo dove volevo andare.
Solo che non ci sono andato.
Ok, non voglio essere fumoso.
Io volevo essere un artista. Un disegnatore di fumetti, oppure un costumista o scenografo teatrale, oppure fare storyboard per film. Oppure fare illustrazioni per libri (mi do delle opzioni, e allora? Sono mica pirla).
Oggi non sono niente di tutto questo (solo un po’ illustratore).
Ho un sacco di idee nel cassetto. Ho passato ANNI a fantasticare di cosa sarebbe successo quando le avrei tirate fuori. Quando qualcuno avrebbe letto o visto i miei fumetti o le produzioni a cui avrei collaborato.
Non è successo.
E adesso non so che fare.
Non riesco più a godermi un film, un fumetto o un libro, perché non sono io ad averli fatti/scritti.
Ho un’invidia rognosa nei confronti di tutti : mio fratello Maurizio oggi intervista compositori di colonne Sonore. Alessandro e Alessandro lavorano per editori scrivendo e disengando, fanno libri o fanno quadri. Micol scala le classifiche scrivendo le sue storie piene di cuoricini e cose vere.

Io niente.

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