Mi permetto di portare all’attenzione dei miei lettori (cioé nessuno) questo disco del 2010 dell’artista francese Ben l’Oncle Soul.
Forse non l’ho mai confessato apertamente a nessuno, ma sono un grande ammiratore della musica Soul. Non a caso The Blues Brothers e the Commitments sono tra i miei film preferiti, e potreste regalarmi qualsiasi cosa uscita per la Stax, la Motown o la Atlantic negli anni '60 e non sbagliereste.
Eppure nell’ondata "motown revival" che ha seguito il successo della buonanima di Amy Winehouse, questo disco è forse una delle poche che mi sento di salvare davvero.
Sia inteso, non sono né un esperto di musica né tantomeno un ascoltatore avidissimo di pop, quindi questo revival può aver fornito di fatto validissime prove di cantanti o gruppi che mi sono perso, ma se devo basarmi su quello che passano le radio commerciali, allora penso di avere ragione.
Il disco (prodotto dalla filiale francese della celeberrima Motown, non di meno) è piuttosto generoso, ben 16 brani.
Canzoni in inglese si alternano a pezzi in francese, dando al disco un gusto sufficentemente eclettico anche se, con l’esclusione della cover di Seven Nation Army (brano che ha portato questo Artista all’attenzione del grande pubblico la scorsa estate) il disco sembra uscito direttamente dagli anni ’60(divertente anche il design interno e il look dei video, assolutemente vintage)
C’è dentro un po’ di tutto: dai Temtation a Sam Cooke, passando per Otis Redding e il sound della Stax. L’esecuzione dei numerosi musicisti è impeccabile, ma a brillare è soprattutto il cantante Benjamin Duterde, soave ed insieme energico al punto giusto, capace di interessanti modulazioni senza cadere nella facile trappola dei gorgheggi fini a se stessi.
Posto questo brano Petite Soeur, che me lo ha fatto scoprire e spinto a comprare il CD, consigliatissimo.
Wednesday, 7 September 2011
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