Due giorni fa ho sentito un'intervista buffissima sulla BBC.
In occasione dell'attentato costato la vita a 6 militari italiani a Kabul, i politici dello stivale hanno pronunciato una prevedibile serie di frasi di circostanza annunciando "exit strategies" ma anche "rinnovato impegno nella missione" etc.
Sorpresi da uscite contraddittorie (persino per un paese come il Regno Unito dove i politici cercano sempre di correre sul filo) all'interno della stessa coalizione o addiruttura partito, i giornalisti inglesi hanno chiesto lumi a un senatore PdL.
Riassunta all'osso la conversazione suonava così:
D: "Ma quale è la vostra posizione?"
R: "Restare in Afghanistan, abbiamo un impegno."
D: "È quello che ha detto il vostro ministro degli esteri, ma il presidente del consiglio ha invece detto che vuole portare a casa i vostri soldati al più presto, non vede una contraddizione in questo?"
R: "No."
D: "Berlusconi sta cercando di compiacere gli Italiani con queste dichiarazioni?"
R: "No, perché la nostra politica non la decidono i Talebani. Noi siamo in missione di pace e resteremo. Poi, ovviamente Berlusconi cerca di compiacere gli Italiani dicendo così."
Ok, il senatore forse ha perso la sfumatura del temine "to play to the Italians' sensibility" e ha involotariamente confermato la domanda del giornalista, mentre voleva dire che Berlusconi "tiene conto dei sentimenti degli Italiani". È ridicolo ma in Italia ci dobbiamo accontentare che il senatore parli Inglese (un Inglese un po' infelice quando ha detto che l'Italia ha già perso "20 guys" in Aghanistan, che letteralmente si traduce con "venti tizi").
Les duellants françaises
Sempre dalla BBC news apprendo che in Francia é cominciato il processo che vede l'ex ministro De Villepin imputato di aver dolosamente cercato di discreditare l'attuale presidente Sarkozy, attraverso una trama complicata fatta di conti esteri e altre amenità.
Quegli esagerati dei Francesi lo chiamano "il processo del secolo" e il commentatore inglese affermava che se fosse stata editor per una collana di libri thriller e se un autore gli avesse proposto una trama del genere, lei l'avrebbe sicuramente scartata per il poco realismo.
Dannazione, vuol dire che dovrò rivedere il plot del mio libro!
Parla di un potente tychoon dei media, con un debole per le donne, che costruisce le sue ricchezze grazie ad agganci con la mafia, la massoneria ed ancora tramite un complicatissimo ginepraio di società off-shore che gli garantiscono fondi neri per innaffiare di tangenti il presidente del consiglio. In seguito nemmeno le confessioni o le condanne degli avvocati, dei manager, delle prostitute di questo tychoon o le rivelazioni di collaboratori di giustizia riescono a portarlo in carcere perché nel frattempo ha usato il suo potere mediatico e il fallimento della classe politica che lo ha generato per farsi eleggere primo ministro e fare leggi che gli garantiscono l'immunità.
Altri commenti
È uscito Il Fatto Quotidiano.
È il buon giornale che mi aspettavo. Ci sono ampi margini di miglioramento, ma per essere un giornale fatto da una manciata di persone è davvero ben fatto. La qualità degli articoli ottima. Speriamo duri.
In occasione dell'attentato costato la vita a 6 militari italiani a Kabul, i politici dello stivale hanno pronunciato una prevedibile serie di frasi di circostanza annunciando "exit strategies" ma anche "rinnovato impegno nella missione" etc.
Sorpresi da uscite contraddittorie (persino per un paese come il Regno Unito dove i politici cercano sempre di correre sul filo) all'interno della stessa coalizione o addiruttura partito, i giornalisti inglesi hanno chiesto lumi a un senatore PdL.
Riassunta all'osso la conversazione suonava così:
D: "Ma quale è la vostra posizione?"
R: "Restare in Afghanistan, abbiamo un impegno."
D: "È quello che ha detto il vostro ministro degli esteri, ma il presidente del consiglio ha invece detto che vuole portare a casa i vostri soldati al più presto, non vede una contraddizione in questo?"
R: "No."
D: "Berlusconi sta cercando di compiacere gli Italiani con queste dichiarazioni?"
R: "No, perché la nostra politica non la decidono i Talebani. Noi siamo in missione di pace e resteremo. Poi, ovviamente Berlusconi cerca di compiacere gli Italiani dicendo così."
Ok, il senatore forse ha perso la sfumatura del temine "to play to the Italians' sensibility" e ha involotariamente confermato la domanda del giornalista, mentre voleva dire che Berlusconi "tiene conto dei sentimenti degli Italiani". È ridicolo ma in Italia ci dobbiamo accontentare che il senatore parli Inglese (un Inglese un po' infelice quando ha detto che l'Italia ha già perso "20 guys" in Aghanistan, che letteralmente si traduce con "venti tizi").
Les duellants françaises
Sempre dalla BBC news apprendo che in Francia é cominciato il processo che vede l'ex ministro De Villepin imputato di aver dolosamente cercato di discreditare l'attuale presidente Sarkozy, attraverso una trama complicata fatta di conti esteri e altre amenità.
Quegli esagerati dei Francesi lo chiamano "il processo del secolo" e il commentatore inglese affermava che se fosse stata editor per una collana di libri thriller e se un autore gli avesse proposto una trama del genere, lei l'avrebbe sicuramente scartata per il poco realismo.
Dannazione, vuol dire che dovrò rivedere il plot del mio libro!
Parla di un potente tychoon dei media, con un debole per le donne, che costruisce le sue ricchezze grazie ad agganci con la mafia, la massoneria ed ancora tramite un complicatissimo ginepraio di società off-shore che gli garantiscono fondi neri per innaffiare di tangenti il presidente del consiglio. In seguito nemmeno le confessioni o le condanne degli avvocati, dei manager, delle prostitute di questo tychoon o le rivelazioni di collaboratori di giustizia riescono a portarlo in carcere perché nel frattempo ha usato il suo potere mediatico e il fallimento della classe politica che lo ha generato per farsi eleggere primo ministro e fare leggi che gli garantiscono l'immunità.
Altri commenti
È uscito Il Fatto Quotidiano.
È il buon giornale che mi aspettavo. Ci sono ampi margini di miglioramento, ma per essere un giornale fatto da una manciata di persone è davvero ben fatto. La qualità degli articoli ottima. Speriamo duri.
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