Il Belgio è considerato la patria del fumetto.
Ho un po’ di problemi con questa definizione. Il fumetto è una forma d’arte, non è che possa essere considerata “di proprietà” di una nazione. Non è che esiste “il paese della Musica” o quello “della Letteratura” o “del teatro”.
Alcuni paesi possono vantare di essere stati semmai la culla di una forma artistica. Il cinema è nato in Francia, l’Opera in Italia.
Il fumetto nasce ufficialmente negli Stati Uniti, anche se diversi esempi di proto-fumetti si ritrovano in Europa nel secolo precedente.
È anche vero che in alcuni periodi, alcuni paesi hanno vantare l’eccellenza in una data espressione artistica: la Russia e il romanzo nell’800, la Grecia e la scultura nel quinto e quarto secolo a.C., ma anche qui spesso si tratta di generalizzazioni a uso dei libri di storia.
Con tutto il rispetto e l’ammirazione per i vari Hergé, Peyo, Jacobs, Vandersteen, De Moor, Van Hamme e compagnia, credo che sia eccessivo parlare del Belgio come del paese dei più grandi fumetti di sempre (sarà anche questione di gusti).
Però è vero che in Belgio i fumetti sono considerati un patrimonio nazionale e i suoi autori degni di un posto nella storia della cultura del Novecento.
E questo è un bene.
Settimanali e quotidiani dedicano spazio alle uscite fumettistiche con recensioni e interviste, anche in rilievo e già da tempi non sospetti, ben prima che i Graphic Novels divenissero oggetto di interesse nelle fiere del libro tradizionali.
Non solo: questa attenzione per il medium non si limita campanilisticamente ai fumetti nazionali: in Belgio gli autori stranieri sono ugualmente apprezzati e spesso invitati per mostre e retrospettive.
Se mi si dovesse chiedere chi è il migliore autore di fumetti tout court attualmente attivo in questo illuminato paese, avrei qualche problema con la risposta.
Ma se mi si chiedesse chi sia il miglior disegnatore/illustratore, allora non esiterei a rispondere: Serge Baeken.
Serge (mi posso permettere di chiamarlo per nome, visto che mi degna della sua amicizia) è attivo principalmente come illustratore per quotidiani e periodici fiamminghi, e conta un numero relativamente piccolo di fumetti (di vedano i suoi titoli per i tipi della Bries e della x-TRA) ma la sua abilità ha pochi pari.
Le immagini che trovate in corredo all’articolo rendono solo in minima parte l’idea della versatilità di stili e tecniche di questo straordinario artista.
Una delle cose che preferisco in assoluto è vedere i suoi schizzi ed ex-tempore. La loro vitalità, l’espressività del tratto, la facilità con sui riesce a improvvisare una composizione, il puro e semplice piacere del disegno che traspare.
Serge è anche un ottimo coach. Non ho avuto la fortuna di averlo come docente e posso solo basarmi sui commenti e pareri espressi anche sul mio lavoro.
Forse i suoi incoraggiamenti e complimenti sono dettati più dalla gentilezza e dalla sua bontà di carattere, ma è sempre pronto a dare qualche buon consiglio.
Soprattutto ha una vasta familiarità con lo stile di numerosissimi artisti ed è sempre in grado di “collocare” una prova all’interno di una determinata scuola, cogliere le parentele genetiche di un disegno.
Serge ha accettato di buon grado il mio invito a fare da disegnatore ospite per il mio fumetto (restate sintonizzati per futuri aggiornamenti). Gli ho inviato una pagina di sceneggiatura che ora sta terminando.
Vi lascio con una piccola anteprima…
Purtroppo Serge non ha un vero e proprio sito e il suo blog sembra essere defunto. Si possono però trovare diversi esempi dei suoi schizzi su Scrollection.blogspot.be